#proiettilidicarta: Morte a Black Hawk County di Robyn Young

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Benvenuti a Black Hawk County, un luogo tormentato, il banco di prova per la detective Riley Fisher. Erin Young è tornata in libreria con un romanzo crudo, “Morte a Black Hawk County”, pubblicato da Leone Editore e tradotto da Annalaura Miccoli.

Data di uscita: 18 Maggio

Acquistalo subito: Morte a Black Hawk County 

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Traduzione: Annalaura Miccoli

Prezzo: € 15,90
Pagine: 450

Black Hawk County, Iowa. Una donna gravemente ferita corre attraverso un campo di mais, inseguita da qualcuno, ma cede prima di raggiungere la salvezza. Il suo cadavere è ritrovato la mattina dopo, sul terreno della cooperativa agricola Zephyr. A indagare viene chiamata la detective Riley Fisher, appena promossa a primo sergente donna della contea, che rimane sconvolta quando riconosce la vittima: è la sua amica Chloe Miller. Le due sono state inseparabili per tutta l’infanzia, fino a quando un terribile episodio non ha spinto Riley a fuggire in California e a restare lì abbastanza a lungo da lasciare che il loro rapporto si sfaldasse. Ma la morte di Chloe è solo l’inizio di una tempesta che sta per abbattersi sulla tranquilla contea. Presto altre donne vengono trovate morte, e scoprire la verità diventa sempre più difficile. Cosa si nasconde dietro la terribile serie di omicidi?

La copertina del libro protagonista di oggi è quasi un presagio, pesa sulla coscienza come la predizione dell’oracolo che per scacciare la malasorte costringe un essere umano a compiere un sacrificio in favore del dubbio di ciò che potrebbe accadere in futuro. Ma questo presagio si avvera nel presente, dove la consapevolezza lascia il posto alla frenesia, il possibile diventa reale e tutto il male che sarebbe stato predetto diventa tangibile prima ancora di essere annunciato.

È così che inizia il romanzo di Erin Young, una corsa forsennata in un campo di grano, in fuga da qualcosa di sconosciuto, di tenebroso, che qualunque cosa sia, si sa per certo che è malvagia. Black Hawk County sembra un piccolo paradiso, almeno all’apparenza. Dietro sconfinati campi di grano dorato sembra quasi di vivere in una bolla sicura, dove tutti conoscono tutti, dove niente accade se non per volontà di qualcuno, dove ogni vicino conosce tutti gli altri come le sue tasche e il quieto vivere è l’unica legge vigente. Ma come ho detto, questa è solo apparenza. 

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La bolla di tranquillità che circonda Black Hawk County si rompe nel momento in cui viene rinvenuto il cadavere di Chloe Miller, un volto familiare per la contea, tutti la conoscevano, tutti sapevano cosa faceva tutti i giorni e viceversa, lei conosceva tutti coloro che la circondano, o forse no? Ed è proprio in questo momento che la realtà supera ogni possibile previsione, nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere ad un omicidio a Black Hawk County. Riley Fisher viene chiamata ad indagare sul caso, ma nello scoprire che si tratta di Chloe Miller, si rende conto che forse ritornare alle sue radici significa scoprire ancora una volta tutto ciò che si cela dietro le quinte di una perfetta messa in scena. Il titolo dell’opera: “Morte a Black Hawk County” strappa via il telo di menzogne che nasconde il marcio al centro del campo di grano.

Le indagini sulla morte di Chloe Miller mettono in luce, infatti, la corruzione e il degrado che muovono le fila degli abitanti di Black Hawk County, come un morbo che infetta il corpo che ospita, il male e il crimine hanno sempre proliferato senza alcun freno, sospinti da una brama che ha portato le persone ad essere non solo avide ma anche corruttibili, a scegliere di fare finta di niente anche quando bisognava tendere una mano a chi ne aveva più bisogno. Riley Fisher ne è la dimostrazione, abbandonata a se stessa quando ne aveva più bisogno, ha combattuto i suoi demoni e il trauma affidandosi a niente poco di meno che suo nonno, il solo che era riuscito a capire che dietro l’atteggiamento sbandato della nipote si nascondesse un dolore fin troppo grande da elaborare tutto da sola.

Guardando le tessere raccolte da Riley Fisher si cerca di comporre un puzzle incompleto, vediamo più da vicino una piccola cittadina alimentata solo dalla sua arteria infetta, come la maggior parte dei suoi pezzi fossero andati perduti, cancellando inesorabilmente ogni traccia di innocenza dai cuori dei suoi abitanti. Ciò che ne viene fuori è un tetro ritratto dove gli abitanti non hanno un volto, come figure senz’anima che vagano per i campi di grano ripetendo ogni giorno le stesse azioni, sempre le stesse ignobili azioni. Man mano che i tasselli si uniscono sembrano quasi diventare infiniti, non si riesce mai a vedere la fine della corruzione, che senza esitare si diffonde come una macchia d’olio su uno specchio d’acqua. Al ritrovamento di altri due cadaveri ci si rende conto che a Black Hawk County c’è un serial killer che agisce indisturbato, mietendo vittime in maniera cruenta ed è lì che il peso diventa ancora più insostenibile, quando il lavoro di Riley Fisher la porta a ripercorrere i passi delle vittime si ritrova a brancolare nel buio, seguendo gli echi del passato, che scandiscono la tetra narrazione e ne dilatano il tempo.

L’autrice dimostra ancora una volta di essere un’abile narratrice quando si tratta di descrivere luoghi e persone, infatti Morte a Black Hawk County si presenta come un volume massiccio, ma basta poco per rendersi conto del dolore che racchiude al suo interno, la rabbia e la determinazione che muovono la protagonista ad avanzare in un viaggio oscuro, fatto di echi e di visioni agghiaccianti, una cornice che in un periodo come questo può risultare affascinante, ma lì, nell’oscurità finisce per divorare ogni briciola di luce. 

«Era un viaggio di due ore su strade che si snodavano all’infinito attraverso chilometri di mais, disseminati di fattorie, silos e città con una sola stazione di servizio. Nulla cambiava tranne la luce: il cremisi che si oscurava fino all’indaco».

 

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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